l’accelerazione dei partiti (anche del centrodestra) per un nome condiviso- Corriere.it

l’accelerazione dei partiti (anche del centrodestra) per un nome condiviso- Corriere.it


di Marco Galluzzo

I contatti tra Leu, Pd e M5S. Salvini insiste sul tavolo dei leader

Lo ringraziano tutti, con l’eccezione di Berlusconi. Un’eccezione che appare svelare, ancora una volta, le ambizioni quirinalizie del leader azzurro. Ma per tutti gli altri leader Sergio Mattarella ha espresso un commiato impeccabile dall’istituzione che ha rappresentato, un bilancio che migliore non poteva essere. Non ci sono novit politiche, ma c’ l’elogio dell’unit nazionale, della solidariet per i pi deboli e del patriottismo, che il capo dello Stato ha perseguito e da cui si fatto guidare nelle scelte pi difficili del suo settennato. I tre concetti, non a caso, sono quelli che ha ripreso Draghi nel ringraziare il capo dello Stato.
Se Berlusconi non ha commentato, il presidente del Consiglio, forse anche per la carica che ricopre, e forse anche per essere un potenziale successore, ha espresso il ringraziamento pi stringato. Anche per non offrire altri possibili temi di interpretazione ai parlamentari che fra qualche settimana cominceranno le votazioni per eleggere il nuovo inquilino del Quirinale.

E se
il discorso di Mattarella articolato
, ricco di spunti, punteggiato da una molteplicit di argomenti, economici come di politica estera, istituzionali o agganciati ai risvolti della ripresa economica, non casuale che Draghi scelga nel mazzo solo tre concetti, tre valori che possono essere letti come guida di qualsiasi istituzione della Repubblica, sia essa il vertice dello Stato sia la direzione della funzione esecutiva. E il primo in assoluto che a Palazzo Chigi sottolineano proprio quello di unit nazionale
(qui le parole pi usate).

Draghi dirige un governo che Mattarella ha voluto con una maggioranza la pi ampia possibile, una maggioranza che ha messo davanti alla divergenze politiche l’interesse nazionale: e il punto che il premier cerca di tener fermo, che ritiene ancora necessario per il prosieguo della legislatura, proprio questa convergenza. L’ha auspicata per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica, ritiene che sia opportuna anche se non fosse pi lui a dirigere la presidenza del Consiglio. Unit nazionale anche un’analisi politica, una valutazione del momento: come Mattarella anche Draghi ritiene che l’Italia non sia ancora uscita da una crisi economica molto pesante, intrecciata a debolezze strutturali delle sue istituzioni. Per questo l’interesse nazionale, come se il Paese, e i suoi partiti, debbano prendere atto che ancora per un pezzo di strada le pi ampie convergenze politiche sono l’unica ricetta.

Fra i partiti ufficialmente tutto tace. Ma i contatti fra Enrico Letta e Roberto Speranza, fra i due e i Cinque stelle, avranno un’accelerazione nei prossimi giorni. E lo stesso vale per il confronto interno al centrodestra, mentre Matteo Salvini ancora convinto che ci voglia un tavolo di tutti i leader, di entrambi gli schieramenti, per un giro d’orizzonte sul futuro capo dello Stato. Ci sta lavorando Giancarlo Giorgetti, ma anche il segretario del Pd, e alcune frange di Forza Italia. Resta in piedi la candidatura di bandiera di Berlusconi, ma gi partito un sondaggio trasversale su altri nomi possibili. Oltre a Mario Draghi, il centrodestra, convinto di poter esser decisivo, sta valutando altre figure d’area e ne sta vagliando il consenso sul fronte opposto. Lo stesso avviene, in senso inverso, ma con figure pi istituzionali, come ad esempio Marta Cartabia.

Ovviamente il messaggio del capo dello Stato si pu leggere anche come un chiaro invito ai partiti, dal Pd ai Cinque Stelle, dalla Lega a Forza Italia, a guardare oltre il loro interesse particolare, a considerare il benessere delle generazioni future (ha citato per 7 volte i giovani). E dunque in fin dai conti a cercare una figura realmente super partes come suo successore: un invito che sia nel centrodestra come nel centrosinistra si dicono pronti ad accogliere, cercando un accordo preventivo. Ma quello che tutti dicono, e che cercheranno di perseguire nei prossimi giorni, con
contatti sempre pi frequenti fra i diversi leader
, non detto che si traduca in un accordo in Parlamento: mai come in questo scorcio di legislatura infatti un gruppo numeroso e molto eterogeneo di senatori e deputati potrebbe non rispettare le indicazioni dei propri vertici. Sar cos nel centrodestra, per l’indicazione di Berlusconi. Ma anche per Cinque Stelle e Pd si annuncia una navigazione tribolata.

2 gennaio 2022 (modifica il 2 gennaio 2022 | 07:20)



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Marco Galluzzo , 2022-01-02 11:11:45
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